venerdì 21 ottobre 2016

Le recensioni di Manuela



EDIZIONI ESORDIENTI EBOOK


Elena Grilli
Come il mare ad occhi chiusi

Una storia godibilissima scritta con umorismo e simpatia. Ho trovato pagine deliziose che mi hanno fatto sorridere, come il monologo sulla scogliera dove Dalia, alle prese con il ragazzo più arrapante del mondo, traduce l’esperienza condivisa in un’esilarante onomatopea. 
Descritto così non sembra neppure un thriller, il genere che preferisco.
Che preferivo, sarebbe meglio dire, fino a poco tempo fa. Cercavo nei misteri da risolvere la miccia che innescasse la mia attenzione. L’indicatore del valore letterario del libro stava nella curiosità che riusciva suscitare in me: più ore di sonno perdevo per vedere come andava a finire più consideravo il romanzo riuscito.
Ma i miei parametri stanno cominciando a cambiare e alla trama avvincente sta subentrando la ricerca di pagine scritte bene.
I thriller privilegiano la velocità di scrittura, il mistero della trama, i percorsi contorti e imprevedibili per giungere alla conclusione e, in molti casi, la bellezza letteraria del testo diventa secondaria.
Ma io, oggi , è quella bellezza che cerco.
Come il mare ad occhi chiusi non è particolarmente veloce, non opprime con domande che esigono un’immediata risposta, è scritto con leggerezza. Il personaggio di Dalia, per esempio, nel suo anticonformismo, nel suo bisogno di affrancamento e nella sua creativa assertività, risulta quasi soave. 
Le domande arrivano, certo, e le risposte si lasciano attendere. Come i messaggi sulla bacheca “Sudoku Maniacs”. Ma in questo caso anche se le domande non fossero arrivate mi sarebbe importato poco, avrei letto questo libro comunque con piacere. Perché è scritto bene, è fresco  e spiritoso. 
Elena Grilli è una psicologa e ne riconosco lo stampo nell’accurata descrizione dei caratteri, dei conflitti e delle emozioni. I personaggi sono ben delineati, mi sono piaciuti tutti quanti, brillanti le chat e imprevedibile il finale, che l’autrice ci porge con una disinvoltura quasi indifferente, come a voler dimostrare che la natura umana non può mai essere data per scontata, che le motivazioni più nobili possono essere nascoste nei soggetti più discutibili e quelle più turpi nell’esatto contrario.

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